lunedì 22 aprile 2013

Fotovoltaico integrato: tutto quello che devi sapere

Il  BIPV, Building-integrated photovoltaics, è una sigla che identifica i materiali fotovoltaici integrati utilizzati per la sostituire i materiali edilizi tradizionali come il tetto, i lucernari o le facciate. Il fotovoltaico integrato ed i materiali ad esso connessi  sono sempre più utilizzati nella costruzione di nuovi edifici e o ristrutturazione di quelli già esistenti, e possono essere usati come fonte principale o accessoria di energia elettrica. La differenza dei BIPV rispetto ai comuni impianti non integrati, è la compensazione del loro costo iniziale, che permette di ridurre l’importo speso per i materiali da costruzione tradizionali e la manodopera. Questo vantaggio li rende uno dei segmenti in più rapida crescita del settore fotovoltaico.

I moduli fotovoltaici integrati si diversificano in base all’utilizzo:



  • Tetti piani: il modulo più utilizzato è una cella solare a film sottile integrata in un polimero flessibile ed è impiegato come membrana di copertura per questo tipo di tetto.

  • Tetti inclinati: i moduli sono progettati come le regolari tegole, con incorporato una cella flessibile a film sottile. In questo modo si allunga la vita della tegola solare, proteggendo l’isolamento e le membrane sottostanti dai raggi ultravioletti e il degrado dall’acqua.

  • Facciate: i moduli possono essere installati su edifici esistenti, dandogli così un aspetto completamente nuovo, che ne migliora l’estetica e il suo valore di rivendita.

  • Vetri: sono moduli semi trasparenti che possono essere utilizzati per sostituire una serie di elementi architettonici comunemente realizzati con vetro o materiali simili, come finestre e lucernari.


Solitamente, il rivestimento interno dei pannelli solari trasparenti è costituito da ossido di stagno, che permette di condurre la corrente elettrica fuori dalla cella. La cella stessa contiene ossido di titanio che è rivestito con un colorante fotoelettrico. Il tipo tradizionale, di queste celle solari, sfrutta la luce visibile e l’infrarosso, mentre quelle di nuova concezione, utilizzano anche la componente ultravioletta della luce solare.

In alcuni Paesi sono concessi incentivi aggiuntivi o sovvenzioni per la costruzione d’impianti fotovoltaici integrati, oltre alle tariffe di favore (feed-in) già esistenti per i sistemi fotovoltaici stand-alone. Un esempio è la Francia, che per i BIPV ha concesso 0,25 euro a Kwh, che vanno ad aggiungersi ai 0,30 euro per gli impianti fotovoltaici tradizionali. Questi incentivi sono offerti sotto forma di un tasso pagato per l’elettricità prodotta in surplus e immessa nella rete elettrica.



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