venerdì 5 aprile 2013

Condizioni atmosferiche complicate? Le celle solari si adeguano

Lo sfruttamento dell’energia solare per produrre elettricità, non è ancora al massimo infatti spesso possono esservi problemi causati dal meteo o dalla posizione geografica ma anche questa è una barriera che via via viene abbattuta infatti  gli scienziati sono sempre alla ricerca di tecnologie per aumentare le prestazioni delle celle solari e a poterle commercializzare a basso costo per invogliare il mercato dei sistemi fotovoltaici.


Nonostante la tecnologia delle celle solari abbia fatto passi da gigante, la ricerca e lo sviluppo dei semiconduttori inorganici è stata limitata. La causa di ciò è dovuta ai costi del prodotto finito, sul quale incide l’elevata energia utilizzata per la lavorazione e il costo del materiale semiconduttore. L’elettronica plastica e i semiconduttori inorganici elaborabili promettono interessanti risultati. I bassi costi di questi materiali, di cui sono composte le celle solari, stanno dimostrando di essere competitivi e di avere migliori prestazioni rispetto al silicone amorfo e al rame-indio-selenio (CIS).


Alcuni scienziati stanno, attualmente, lavorando al progetto Sensitiser activated nanostructured solar cells, finanziato dall’Unione Europea, per sviluppare un nuovo tipo di prodotto, partendo dalla tecnologia a celle solari nanocristalline sensitivizzate con coloranti (DSC).


A questo scopo, stanno sfruttando i principi naturali della fotosintesi per creare dispositivi solari sensibili a tutta la gamma dei colori dello spettro luminoso per produrre energia elettrica, eliminando, così, le limitazioni legate alla purezza dei materiali e gli elevati costi di produzione. Inoltre saranno in grado di produrre elettricità in qualsiasi condizione di luce rendendo l’impianto affidabile sia col tempo soleggiato sia con quello nuvoloso.


I primi risultati soddisfacenti, che hanno già consentito il 13 % di efficienza in laboratorio e un target generale pari al 14 %, sono stati ottenuti migliorando le colorazioni molecolari e punti quantici inorganici, creando nuovi elettrodi di ossido mesostrutturato e migliorando gli elettroliti per il fenomeno chimico di hole-transporter. Oltre aumento di efficienza delle celle solari, hanno messo a punto altri modi per poterne migliorare la stabilità, permettendone l’utilizzo per tutta la durata della vita di un impianto fotovoltaico, che è di 20 anni.


La tecnologia SANS permetterà, inoltre, elevate prestazioni di produzione, di durata e di economicità, producendo energia elettrica da fonte rinnovabile fotovoltaica.



Condizioni atmosferiche complicate? Le celle solari si adeguano

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