giovedì 21 marzo 2013

Il fotovoltaico organico piace sempre di più

Il fotovoltaico organico è un brand di mercato che sta cominciando a conquistare i suoi spazi. Di progetti e prodotti ce ne sono molti, grazie, anche, alle numerose ricerche effettuate sui materiali organici e sul loro utilizzo per produrre energia, come i mirtilli e gli spinaci.


Oggi, anche dai semi di ricino, si può ottenere un rivestimento per le celle fotovoltaiche. Il solare prodotto da elementi naturali sta prendendo campo, rendendo bassi i costi dell’energia fonte rinnovabile.


BioSolar Inc, azienda di ricerca e sviluppo di materie bioplastiche da fonti vegetali rinnovabili, ha investito una parte di capitale nel progetto di ricerca sopracitato e, ultimamente, ha immesso sul mercato queste speciali pellicole protettive per i pannelli solari, chiamate BioBacksheet, ricevendo i primi ordini commerciali da un’azienda che produce pannelli fotovoltaici speciali per veicoli elettrici. Anche in ambito militare sono state avanzate delle richieste per applicazioni su mezzi e strumentazione.


I BioBacksheet, essendo ricavati da materiale vegetale, permettono di non utilizzare derivati del petrolio per la produzione di questo tipo di pellicola protettiva, diminuendo così l’uso di questo di questo prodotto inquinante. Questa sua particolarità permette, inoltre, di rispettare l’ambiente, oltre che garantire un efficace e sicuro isolamento dei pannelli da danni degli agenti esterni, come acqua, vento e polvere.


Oltre a queste sue caratteristiche ecoambientali, i BioBacksheet hanno altri due vantaggi: un’elevata conducibilità termica che permette un afflusso maggiore di calore alle celle solari e la certificazione USDA BioPreferred. La USDA BioPreferred, definisce i prodotti provenienti da fonti rinnovabili come i beni costituiti in tutto o in parte significativa delle materie agricole, forestali o marine.


Come spiega l’azienda di Santa Clarita, grazie a questo insieme di vantaggi e di qualità, il prodotto può essere venduto a prezzi economicamente bassi e molto appetibili, soprattutto per le agenzie governative degli Stati Uniti.



Il fotovoltaico organico piace sempre di più

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