martedì 26 marzo 2013

Fotovoltaico in cooperativa? La prima esperienza a Melpignano

A Melpignano, piccolo comune in provincia di Lecce, ha preso vita la prima Cooperativa di Comunità italiana, per l’installazione d’impianti fotovoltaici sui tetti cittadini, una esperienza che potrebbe segnare il passo.


La Cooperativa, composta dai cittadini e amministrazione comunale conta ad oggi 127 soci, è nata, nel 2011, da un protocollo d’intesa fra l’Associazione Borghi Autentici d’Italia e Legacoop Nazionale. Insomma un esperimento che nutre già la fiducia di due grossi enti italiani, dunque un qualcosa che potrebbe diventare progetto pilota per altre realtà.


Ma come è nata questa cooperativa? L’atto costitutivo e lo statuto della Cooperativa di Comunità, è stato sottoscritto, dopo una serie d’incontri fra cittadini di Melpignano, associazioni locali e tutte le forze politiche, da 71 soci fondatori nella piazza cittadina, luogo d’aggregazione della comunità.


Il finanziamento, di circa 400 mila, è stato ottenuto grazie all’attivazione di un mutuo con Coopfond e Banca Etica, entrambe legate a Legacoop, che permetterà, dopo uno studio di fattibilità condotto dall’Università del Salento-Dipartimento d’Ingegneria dell’Innovazione e dalla coop sociale Officina Creativa, su richiesta dell’amministrazione comunale, di dare a 180 famiglie energia elettrica gratis per 20 anni. Ad oggi sono stati realizzati i primi 33 impianti, per un totale di 179,67 kw d’energia fotovoltaica installata.


Per l’installazione è stato utilizzato personale specializzato e no del luogo, come ingegneri per i progetti e la direzione dei lavori, fabbri per i telai di sostegno degli impianti ed elettricisti per l’assemblaggio degli elementi e delle apparecchiature fotovoltaiche.


Il Gestore del servizio energetico, dopo un’attenta valutazione, ha concesso l’incentivo previsto dai vari Conti Energia, che andrà, in parte, a coprire prestito della Banca Etica e la rimanenza all’intestatario del contatore, il socio che ospita l’impianto alla Cooperativa di Comunità.


E’ riconosciuto da GSE, anche il surplus d’energia prodotta, il cui ricavato sarà utilizzato come risorsa pubblica e saranno utilizzati per migliorare la qualità di vita dei cittadini, con risistemazione di piazze, strade, marciapiedi, parchi urbani oppure creando possibilità di lavoro come manutenzione stradale e del verde pubblico. I cittadini saranno così, parte attiva per lo sviluppo della comunità, contribuendo a far crescere l’economia locale, oltre che culturale e sociale creando un clima di benessere.



Fotovoltaico in cooperativa? La prima esperienza a Melpignano

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