Il Centro Nazionale per Ricerca (CNR) nelle sedi Palermo e Messina, grazie ai recenti studi e progetti nel ramo delle rinnovabili, ha permesso, allâItalia, di essere uno dei Paesi allâavanguardia per quanto riguarda lâapplicazione delle potenzialità di idrogeno e calore solare, oramai diventati il futuro per la produzione di energia pulita. Già dallâanno scorso la Sicilia, grazie al fotovoltaico solare ha raggiunto la grid parity per quanto riguarda lâautosufficienza energetica.
A Palermo, il CNR, ha portato avanti un progetto per estrarre lâidrogeno dallâacqua, visto che uno dei due elementi che ne formano la molecola. Lo studio è seguito da Mario Magliaro, ricercatore del Polo Fotovoltaico della Sicilia, con lâaiuto di un team di composto da 10 persone, permetterà la scissione di questo elemento chimico dallâacqua piovana e marina, mediante lâelettrolisi ed evitando, così, lâemissione in atmosfera del CO2. Lâidrogeno estratto può essere accumulato e, in seguito, utilizzato come combustibile per produrre energia elettrica. Poi, seguirà anche un altro progetto, in collaborazione con la Sovrintendenza del mare, per un prototipo di barca con un motore a idrogeno.
A Messina, invece, presso lâITAE, lâIstituto di Tecnologie Avanzate per lâEnergia, sovvenzionato, con 6 milioni di euro di finanziamenti annui, dal CNR, finanziamenti privati, fondi UE e finanziamenti di progetti di ricerca, si stanno sviluppano nuove tecnologie per produrre sia energia termica sia energia elettrica utilizzando le celle a combustibile, biocombustibili, sistemi di accumulo, fotovoltaico di terza generazione, macchine ad assorbimento. Attualmente sta lavorando ad un progetto per un impianto di aria condizionata per i camion, utilizzando il calore dei gas di scarico dello stesso. Eâ stato anche realizzato un prototipo dello stesso tipo, ma anziché utilizzare i gas di scarico, è utilizzato il calore solare o la geotermia e potrà già essere industrializzato negli anni a venire. Gaetano Cacciola, direttore dellâITAE,  spiega che il prodotto richiede grandi investimenti, ma offre grandi potenzialità e, in base alle nuove regole e i limiti di dieci anni imposti per i contratti, garantisce ai ricercatori coinvolti nel progetto, una stabilità lavorativa.
Energia da idrogeno e sole? Si studia il Sicilia un nuovo metodo di produzione
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