venerdì 12 luglio 2013

Il vento: una ricchezza poco sfruttata

Tra le fonti di energia rinnovabile c’è l’eolico, ne abbiamo scritto spesso. L’eolico però in Italia è veramente difficile da scegliere, ad oggi la burocrazia sembra essere una sorta di “montagna invalicabile.”


Da anni l’Anev, ovvero’Associazione Nazionale Energia del Vento chiede una sorta di snellimento delle pratiche ogni parola però sembra essere “detta al vento”.


Per Simone Togni, presidente Anev «C’è un grande bisogno di semplificazione e de-burocratizzazione. Questo però non significa togliere o non rispettare le regole, ma piuttosto farne di migliori» L’appello è l’ennesimo e si spera che questa volta verrà ascoltato anche perchè in Italia il vento è tanto e la sua energia potrebbe essere veramente salutare non solo per chi intente sfruttarla ma anche e sopratutto per il nostro ambiente che ne avrebbe un guadagno in termini di abbattimento dell’inquinamento.


Secondo i dati statistici rilevati dall’ANEV il vento è un importante patrimonio per l’Italia e per tutto il bacino Mediterraneo solo che deve essere sfruttato meglio, ad oggi è ottima la ricerca tecnica e scientifica ma è ancora troppo costoso un impianto eolico sia esso a pale o un tipico mini eolico usato nell’agricoltura ma non ancora diffuso.


Alcune regioni italiane stanno cercando di incentivare la produzione di energia da fonte vento, ottimi successi quelli ottenuti in Puglia. In Sardegna invece è notizia di qualche giorno fa, nascono nuovi incentivi a fondo perduto per l’impianto di mini eolici in aziende agricole. Ma tanto è ancora da fare.


L’industria del vento ad oggi conta 8.144 MW installati al 31 dicembre 2012, nel 2013 invece dovrebbero esserci ( 197,55 nuovi impianti per un totale di 13 TWh, è parecchio basta pensare che 18 TWh sono quelli prodotti dal fotovoltaico.


L’energia del vento può migliorare, servono però non solo incentivi governativi ma anche e sopratutto nuove procedure burocratiche atte a facilitarne l’impianto, specie quando si tratta di zone scarsamente urbanizzate o dove è acclarato che non vi è un patrimonio naturale così importante da essere salvaguardato.



Il vento: una ricchezza poco sfruttata

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