venerdì 14 dicembre 2012

Geotermia a bassa entalpia. Un grande mistero?

La geotermia a bassa entalpia è il sistema di climatizzazione degli edifici che sfrutta lo scambio termico con le sorgenti termiche del sottosuolo superficiale per mezzo di una pompa di calore. Questo sistema di riscaldamento/condizionamento, si potrebbe rivelare molto utile per ridurre sia il fabbisogno energetico in Italia, sia le bollette dei cittadini.

Ma nella Strategia Energetica Nazionale, strumento di indirizzo e programmazione della politica energetica nazionale (legge n. 133/2008), questa tecnologia non viene nemmeno considerata e gli incentivi previsti dal nuovo conto energia termico deludono gli operatori del settore.

La tecnologia geotermica ha una potenzialità straordinaria e può essere utilizzata solo in zone limitate della Terra, dove non esiste il pericolo del gas radon. Soddisfa, inoltre, sia il fabbisogno nel periodo invernale sia nel periodo estivo. In più la sua gestione manutentiva è semplice e permette di rinunciare completamente al gas.

Mentre in passato era solo utilizzata per il riscaldamento a pavimento, oggi, grazie alle pompe di calore a fan coil, cioè a elettro-ventilazione, la geotermia a bassa entalpia è adatta a molte più situazioni. L’unico punto negativo sono le pompe di calore, perchè devono essere alimentate ad energia elettrica; nel totale, però, la spesa complessiva è meno della metà rispetto a un impianto tradizionale a metano. In via di sviluppo sistemi di accumulo energia con il fotovoltaico in abbinamento al geotermico, in modo tale di economizzare i consumi energetici delle pompe di calore, oltre che permetterne il funzionamento anche di notte.

I costi più elevati si hanno negli edifici già esistenti a causa della posa in opera delle sonde; queste ultime devono andare a pescare la fonte in profondità. Un discorso diverso lo si fa per gli edifici in costruzione perché le sonde vengono installate in coincidenza con le fondazioni. Così facendo, il costo viene quasi completamente abbattuto, facendo diventare la geotermia a bassa entalpia tecnologicamente competitiva.

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