mercoledì 12 dicembre 2012

Eolico fai da te? In Kenia nasce la turbina fai da te

In Europa e negli altri Paesi sviluppati  gli impianti ad energia eolica stanno sono in aumento anche grazie alle politiche aziendali che mettono i propri capitali e la propria esperienza nelle energie rinnovabili, per una ecosostenibilità del pianeta.

Di contro, però, ci sono Paesi poveri o in via di sviluppo dove quasi nessuno vuole investire a causa di guerre civili o di situazioni di ingente povertà ed è proprio qui che l’energia eolica non viene mai sfruttata, in quelle zone, specie in Africa si predilige  il  fotovoltaico. Fortunatamente  però esiste chi intende investire in eolico anche in questi Paesi ed ha inventato una una turbina eolica a chilometri zero, utilizzando rottami metallici, parti di automobili e rifiuti elettronici. L’idea nonsi ferma alla creazione della turbina ma anche ad una educazione alla sostenibilità in modo da dare conoscenze tecniche alla popolazione sugli aerogeneratori. Questa tecnologia povera si chiama e-waste.

Access:energy, divisione energetica di Access:collective, sta sviluppando un progetto per diffondere in Africa orientale l’uso di mini turbine eoliche per produrre energia elettrica ad uso personale. Il primo progetto di eolico fai da te, verrà realizzato in Kenia, dove oltre l’80% degli abitanti, ovvero circa 30 milioni di persone, non ha possibilità di avere energia elettrica.

Il dispositivo con tecnologia e-waste si chiama Night Heron Turbine e si basa su un progetto sviluppato dall’inglese Hugh Piggott . Questo dispositivo è in grado di generare una potenza nominale da 700 W con due opzioni di tensioni d’uscita (12V o 24V); l’energia giornaliera erogata, circa 2,5 Kwh, sarà in grado di alimentare 50 abitazioni rurali ) e, soprattutto, può essere costruito con materiali di provenienza locale. Il costo di produzione energetica, a parità di potenza, è circa due o tre volte inferiore rispetto a quella fotovoltaica.

Gli usi sono praticamente infiniti; permettono alle cliniche di avere energia sufficiente a mantenere accesi i macchinari, caricare i telefoni cellulari da casa e fornendo luce non inquinante alle scuole, eliminando l’uso delle lampade al cherosene.

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