domenica 16 dicembre 2012

Anie-Gifi: punto sul fotovoltaico in Italia

Fotovoltaico, ancora nuove richieste da Anie-Gifi. A breve dovrebbero essere note ulteriori richieste delle associazioni del comporto non ancora convinte sull’effettiva bontà del Quinto Conto Energia e sopratutto delle politiche governative.

Il fotovoltaico è ancora in grave crisi però Anie-Gifi vogliono in ogni caso tentare di rilanciare il comparto ecco che, in una assemblea annuale dell’associazione di categoria aderente a Confindustria,  si sono posti dei punti chiave affinchè ci sia una spinta per migliorare il mercato ed in particolar modo cercare di ottenere la riduzione della perdita di ulteriori posti di lavoro migliorando invece la competitività a livello internazionale. Secondo Anie-Gifi sono infatti oltre 6.000 i posti di lavoro persi nell’ultimo anno e numerose le aziende costrette a chiudere o trasferire all’estero le proprie attività, per effetto dell’approvazione di misure normative quali il quinto Conto energia e la Cei 0-21 (che ha previsto l’adozione dei sistemi di interfaccia per impianti sopra i 6 kW).

Natalizia nei suoi ultimi interventi non ha nascosto quanto si possa ritenere paradossale la situazione in cui versa il fotovoltaico italiano, da un lato sempre più richiesto, dall’altro sempre più vessato dalla burocrazia. Il fotovoltaico infatti contribuisce a soddisfare oltre il 7% della produzione elettrica nazionale e allo stesso tempo abbiamo un comparto industriale che rischia di scomparire a causa di provvedimenti privi di lungimiranza che hanno ulteriormente inasprito la burocrazia e disinibito quei processi virtuosi che permettevano alle aziende di pianificare investimenti sul territorio, così sostiene Natalizia ,che nell’ultimo, suo intervento dice anche che “le aziende associate hanno mostrato di avere la forza di reagire e l’assemblea è stata l’occasione perfetta per condividere idee e proposte facilmente implementabili a supporto del settore. Proposte che contemplano la riduzione della burocrazia e degli oneri per l’accesso al sistema elettrico e di esercizio degli impianti fotovoltaici e una estensione dell’attuale meccanismo di Scambio sul posto. Questi provvedimenti non avrebbero nessun impatto sulla bolletta elettrica e sarebbero a costo zero sia per le casse dello Stato sia per i cittadini e contribuirebbero ad abbassare i costi degli impianti per accompagnare la tecnologia alla piena competitività. Auspichiamo che, almeno questa volta, i nostri interlocutori istituzionali mostrino apertura e disponibilità ad ascoltare le istanze di un settore che fino al 2011 ha dato lavoro e prosperità a oltre 100.000 persone».

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