giovedì 30 maggio 2013

Conto Termico: apertura bando iscrizioni Registri piccole dimensioni

Conto Termico.  Il Gestore del Servizio Energetico ha messo online, sul proprio portale web, il Bando per l’iscrizione ai Registri riservati agli interventi di piccole dimensioni, in riferimento agli impianti per la produzione di energia termica da fonti rinnovabili e sistemi ad alta efficienza energetica realizzati dalle Pubbliche Amministrazioni e dai Soggetti privati (Conto Termico)


Le domande d’iscrizione ai Registri, dovranno essere presentate online sul portale GSE, dalle ore 9.00 del 3 giugno alle ore 21.00 del 1° agosto 2013. Inoltre, sempre sul portale web, sarà possibile presentare anche le richieste di accesso per le tipologie di intervento che non necessitano dell’iscrizione al Registro.


Possono iscriversi ai Registri, coloro che intendono eseguire interventi di cui all’art. 4, comma 2 lettere a) e b) del Decreto Ministeriale del 28 dicembre 2012, su impianti di potenza termica nominale complessiva, con riferimento al singolo edificio, unità immobiliare, fabbricato rurale o serra, maggiore di 500 Kw e inferiore o uguale a 1000 Kw e che soddisfino le seguenti tipologie d’interventi:


- sostituzione totale di impianti di climatizzazione invernale esistenti con impianti di climatizzazione invernale dotati di pompe di calore, elettriche o a gas, che utilizzino energia aerotermica, geotermica o idrotermica;


- sostituzione di impianti di climatizzazione invernale o di riscaldamento delle serre esistenti e dei fabbricati rurali esistenti con impianti di climatizzazione invernale dotati di generatore di calore alimentato da biomassa.


Le risorse messe a disposizione dal Decreto per le quote incentivanti destinate agli interventi di efficienza energetica di piccole dimensioni, definite in termini di spesa cumulata annua, e per i quali ricorre l’obbligo di iscrizione ai Registri, sono così ripartite: 7 milioni di euro  per gli interventi realizzati dalle Amministrazioni Pubbliche e 23 milioni di euro per gli interventi realizzati dai Soggetti privati.


Il GSE fa presente che le graduatorie saranno stilate sulla base dei dati dichiarati dai Soggetti Responsabili, sia pubblici che privati, nella consapevolezza delle sanzioni penali e amministrative previste dalla normativa vigente.



Conto Termico: apertura bando iscrizioni Registri piccole dimensioni

mercoledì 29 maggio 2013

Sardegna: al via il nuovo bando per il risparmio energetico

La Regione Sardegna, tra il 2013 e il 2015, investirà sull’efficienza energetica, mettendo a disposizione un fondo di 33 milioni di euro, sia per i comuni che per i privati.


Il 17 maggio, la Regione Sardegna ha pubblicato il bando per l’erogazione degli incentivi, il cui fondo per il 2013 ammonta a 1,5 milioni di euro, per gli impianti di produzione di energia termica. La quota per la realizzazione di interventi per la produzione di energia termica da fonti rinnovabili e per sistemi ad alta efficienza, atti al miglioramento delle prestazioni energetiche della propria abitazione di residenza, coprirà il 40% dell’investimento ammissibile, più un contributo a forfait di 400,00 euro per le spese di attestazione energetica prima e dopo l’intervento, per una o più tipologie di spesa e potrà essere richiesto sia da singoli utenti sia da condomini.


Le tipologie di spesa, riguardano: la sostituzione d’impianti di climatizzazione invernale esistenti con impianti utilizzanti pompe di calore elettriche, a gas, geotermiche o con impianti dotati di generatore di calore alimentato a biomassa, la sostituzione di scaldacqua elettrici con scaldacqua a pompa di calore e l’installazione di collettori solari termici, anche abbinati a sistemi di solar cooling. Riguarderà solo impianti realizzati dopo la pubblicazione del bando  (17 maggio 2013) sul Bollettino Ufficiale della Regione Autonoma Sardegna (BURAS).


Per quanto riguarda le tempistiche del bando, questa seguirà due fasi. La prima riguarda la registrazione, compilazione e validazione della domanda di richiesta, questa potrà essere fatta online al seguente indirizzo web: www.regione.sardegna.it/bandosolaretermico oppure alla sezione Bandi dello speciale Piano Energetico Ambientale, entro il 26 settembre 2013. La seconda, invece, riguarda la trasmissione per mezzo raccomandata della validazione della domanda fatta nella prima fase con allegata tutta la documentazione richiesta, che potrà essere inviata a partire dal 10 giugno 2013 e non oltre il 26 settembre 2013. Il contributo sarà erogato fino ad esaurimento del fondo, in base all’ordine cronologico di presentazione delle domande.



Sardegna: al via il nuovo bando per il risparmio energetico

Marocco, ecco il parco fotovoltaico più grande del Mediterraneo

 Il Marocco è uno tra i Paesi mediterranei a più elevata insolazione sopratutto a causa della particolare posizione geografica.


Proprio grazie a questa sua caratteristica naturale, a marzo 2013, sono stati avviati i lavori per la realizzazione del parco solare integrato di Ouarzazate Noor, in Marocco. La centrale, la più grande del suo genere nel mondo, avrà una potenza installata di 160 Mw, per arrivare, entro 2015, ad una potenza di 500 Mw. La realizzazione sarà affidata alla Moroccan Agency for Solar Energy, una joiventure tutta marocchina, e farà parte di un più grande progetto, il cui obbiettivo è il raggiungimento di 2 Gw entro il 2020, che fornirà il 38% della produzione annuale di energia elettrica del Marocco. Il presidente della società, Mustapha Bakkoury, spiega che il progetto è nato dalla collaborazione con l’ACWA Power, consorzio per lo sviluppo energetico arabo, utilizzando anche i contributi del Progetto Desertec. Per la costruzione sarà utilizzata la manodopera locale e delle imprese del settore, permettendo il progresso sociale ed economico del Paese, non dimenticando, però, l’integrazione armonica con lo sviluppo urbano e paesaggistico. Inoltre, per la sua realizzazione, sono state ottimizzate le offerte durante le varie fasi di sviluppo del progetto, integrando la razionalizzazione dei costi di produzione e il raggiungimento degli obiettivi del progetto. La produzione energetica di Ouarzazate Noor e delle altre quattro centrali future, sarà coordinata dall’Ufficio Nazionale di Elettricità e Acqua Potabile (ONEE); a questo proposito si sono state esaminate le varie soluzioni tecnologiche disponibili per l’energia solare in grado di soddisfare le esigenze del Marocco in materia Il Marocco, seguendo le direttive date dal Re Mohammed VI, è riuscito ad investire nel settore delle energie rinnovabili concretizzando lo sviluppo di progetti integrati, aprendo nuove prospettive per una distribuzione più equilibrata ed equa dello sviluppo territoriale, economico e sociale. Questo progetto permetterà una riduzione della fattura energetica marocchina, consentendo anche di esportare energia pulita per i Paesi europei.



Marocco, ecco il parco fotovoltaico più grande del Mediterraneo

martedì 28 maggio 2013

L'eolico off shore, ottima risorsa, ultimo studio Mit

L’eolico off-shore, ossia impianti installati ad alcune miglia dalla costa del mare o dei laghi, permetterebbe la produzione di energia elettrica per mezzo di una fonte pulita come il vento. Purtroppo, il vento, può essere assente, per cui produrre energia nn è possibile. Una possibile soluzione del problema, proposta dai ricercatori del Massachusetts Institute of Technology (MIT), consiste nell’impiegare turbine eoliche galleggianti, da utilizzare nel momento in cui viene a mancare la produzione d’energia elettrica, ancorandole sul fondo con enormi sfere di cemento pesanti migliaia di tonnellate, dentro le quali potrebbero essere posizionati dispositivi di accumulo d’energia che le turbine producono.


Questa nuova variante tecnologica dell’eolico, consiste nel dotare i classici generatori eolici di speciali turbine galleggianti, che, sfruttando le correnti marine saranno in grado di produrre energia, attivandosi automaticamente ogni volta che l’intensità del vento diminuisce sotto una certa soglia. Secondo i calcoli fatti dai ricercatori, questa speciale turbina, che avrebbe un diametro di circa 25 metri, collocata ad una profondità di 400 metri, sarebbe in grado di produrre fino a 6 Mwh d’energia, sfruttando le correnti marine.


L’energia elettrica prodotta in eccesso dalle turbine eoliche, rispetto alla richiesta della rete, attiverà una pompa annessa alla struttura subacquea, che avrà il compito di pompare via l’acqua da una sfera cava del diametro di 30 metri, collegata alla turbina galleggiante, che a sua volta sarà tenuta poco sotto il livello dell’acqua, per arrestarne il funzionamento. Al contrario, quando ci sarà una richiesta d’energia maggiore, la pompa immetterà acqua nella sfera, portando dinuovo la turbina galleggiante alla profondità di lavoro e l’energia prodotta sarà immessa nella rete elettrica sulla terra ferma.


Ipotizzando di installare 1000 turbine eoliche con questa tecnologia, l’energia elettrica prodotta sarà pari a quella prodotta da una centrale a carbone o da un impianto nucleare. Prima che questo progetto possa diventare operativo, occorrerà aspettare ancora qualche anno, perchè dovranno essere condotti ancora moltissimi test e sperimentazioni con impianti pilota.




L'eolico off shore, ottima risorsa, ultimo studio Mit

lunedì 27 maggio 2013

Rimini: al Key Energy 2013 illustrate strategie Anie/Gifi

Secondo stime recenti da parte di Confindustria, l’efficienza energetica italiana vale 15,4 miliardi, con un recupero potenziale di energia, preventivato per il 2020, pari a 72 Mtep e 1,6 milioni di posti di lavoro.

L’efficienza energetica nazionale, che si trova al secondo posto nella classifica europea del settore per il 2012, conta oggi su oltre 521mila impianti, con una potenza prodotta pari a 18,8 Twh/ anno.

I mercati strategici su cui deve contare la green economy italiana sono: il fotovoltaico del dopo incentivi, l’eolico, con la novità Key Wind, e le tecnologie dei sistemi di accumulo in impianti da fonte rinnovabile. Di questi mercati, se ne parlerà alla settima edizione della platform for green solution al Key Energy 2013, che si terrà dal 6 al 9 novembre a Rimini, in contemporanea con Ecomondo e Cooperambiente. Nel comitato scientifico di key Energy, faranno parte anche ANIE Energia e ANIE/GIFI assieme a Cib, Cogena e Anev, con le quali sarà dedicata, in un’apposita giornata, nella nuova area espositiva della fiera, un workshop di approfondimento sui sistemi di accumulo elettrico per le fonti rinnovabili non programmabili, dove si parlerà della necessità di imprimere un’accelerazione alle smart greed per mezzo del eolico e del solare, che secondo un sondaggio di Ipr Marketing gode del 90% dei consensi, visto che il settore elettrico è in trasformazione e che nel 2013 dovrebbero superare i 27 mila Mw di potenza installata.

Anie Energia, vanta, per il 2011, un fatturato di circa 18 miliardi di euro e 350 aziende associate, che coprono i comparti della produzione, trasmissione, distribuzione e utilizzo dell’energia elettrica. All’interno di Anie, si trova Il Gruppo Imprese Fotovoltaiche italiane (GIFI) che è l’interlocutore istituzionale più rappresentativo della filiera industriale fotovoltaica italiana.

Nel futuro prossimo, i mercati relativi alle fonti rinnovabili, ai sistemi di accumulo elettrochimico, alla mobilità elettrica e alle smart grid, avranno un espansione e l’industria italiana è pronta a giocare un ruolo di primo piano a livello globale.



Rimini: al Key Energy 2013 illustrate strategie Anie/Gifi

Dopo il Conto Energia quale futuro? Una ipotesi

Oramai il Conto Energia ha raggiunto la soglia di spesa dei 6,7 miliardi e in questo nuovo contesto, il fotovoltaico italiano si prepara a cambiare metodo d’investimento. Mentre prima si poteva contare su un contributo sicuro che garantiva un risparmio notevole, ora occorrerà confrontarsi con una serie di opzioni e, valutandone la convenienza e scegliere quello che soddisfa di più le nostre esigenze.

Per investire nel fotovoltaico senza incentivi occorre cambiare modo di pensare, tralasciando l’idea di investire e passare a quella di produrre energia pulita per ricavarne i benefici economici; occorre sperimentare nuovi modelli d’investimento che ne ottimizzino la produzione, dando valore all’energia. Questo include anche il saper gestire un livello di rischio d’impresa, per via dei guadagni ridotti, rispetto al passato, senza contare il momento sfavorevole non solo per le rinnovabili, ma per l’intero comparto della produzione d’energia elettrica.

Al Next Wave PV, il convegno organizzato da eLeMeNS sul fotovoltaico senza incentivi, tenutosi pochi giorni fa a Milano, sono stati individuati due metodi per operare. Il primo è in market parity, cioè a costi competitivi con il mercato all’ingrosso. Con questo metodo, secondo la dimensione dell’impianto, ci si può rivolgere a destinatari diversi, come la Borsa elettrica, operatori finanziari, consumatori finali o al GSE per mezzo del ritiro dedicato e prezzo minimo garantito. Il secondo è in grid parity, ossia per investimenti competitivi rispetto all’energia comperata dalla rete. In questo caso ci si deve rivolgere a clienti finali con i vari modelli di SEU (Sistemi Efficienti di Utenza) e, in particolare, con i modelli merchant. In tutti i casi, e in particolar modo nei modelli merchant, dove sì ci confronta direttamente con le complesse dinamiche della Borsa Elettrica o un finanziamento a breve termine, dove la gestione del rischio è reale e, di conseguenza, accedere al credito, comporta non qualche difficoltà.

Un’ultima possibilità, ma attualmente non è stata ancora attivata, sono gli accumuli a prezzi ragionevoli, legati all’utilizzo degli inverter e delle batterie di accumulo, che verranno immessi sul mercato, a prezzi accessibili per gli utenti domestici, all’inizio del 2014.



Dopo il Conto Energia quale futuro? Una ipotesi

venerdì 24 maggio 2013

Gse comunica aggiornamento del contatore

Siamo vicini alla conclusione del fondo per l’anno in corso, il cui tetto annuale fissato per gli incentivi è di 6,7 miliardi di euro, il cui esaurimento è previsto fra 30 giorni.


Il Gestore dei Servizi Energetici ha aggiornato il Contatore Fotovoltaico presente sul suo portale web. Dall’attuale valore di 6,635 miliardi, che tiene conto del costo complessivo delle quote incentivanti, erogate dai Conti Energia ai titolari di impianti fotovoltaici e che ha permesso di finanziare 522.339 impianti, si denota che il costo indicativo annuo degli incentivi riconosciuti agli impianti fotovoltaici ha avuto una riduzione rispetto al valore precedente.


Il GSE, spiega che tale calo è dovuto all’aggiornamento di una serie di voci di spesa che vanno ad incidere sul costo indicativo annuo degli incentivi al fotovoltaico. La prima è riferita agli incentivi per gli impianti fotovoltaici ammessi alla graduatoria del Primo Registro del Quinto Conto Energia, la cui data per la messa in servizio cade nel semestre successivo alla data dichiarata in fase d’iscrizione al Registro. La seconda è la decurtazione del costo indicativo annuo degli incentivi per gli impianti ammessi alla graduatoria del Primo Registro del Quinto Conto Energia, ma che rientrano nel calcolo del Quarto conto Energia. In ultimo, Il GSE ha eliminato dal computo totale il costo indicativo annuo degli incentivi attribuito agli impianti ammessi alla graduatoria del Primo Registro del Quinto Conto Energia per i quali il Soggetto Responsabile ha comunicato la rinuncia allo stesso GSE.


In attesa delle manovre fiscali correttive, l’attuale Governo ha fatto un leggero ritocco alle tariffe degli incentivi previsti dal Quinto Conto Energia per gli impianti fotovoltaici. Secondo fonti giornalistiche, potrebbe essere in arrivo una manovra di tassazione più alta anche sui ricavi del fotovoltaico, attualmente al 12% sui ricavi diretti derivati da incentivi statali. La percentuale potrebbe arrivare al 18%.



Gse comunica aggiornamento del contatore

giovedì 23 maggio 2013

Fonti rinnovabili per il riscaldamento, nel Regno Unito un successo

I buoni incentivanti messi a disposizione dei cittadini britannici, per passare a sistemi di riscaldamento a basso impatto ecologico dal Renewable Heat Premium Payment (RHPP), hanno raddoppiato il valore dei voucher. Lo ha annunciato il Governo inglese, il quale ha confermato che i voucher sono arrivati a 2.300 sterline per le pompe di calore geotermiche, 2.000 per le caldaie a biomassa, 1.300 per pompe di calore ad aria e 600 per impianti solari.


Grazie a questo risultato, con l’aumento del valore dei buoni si potranno coprire i costi per la valutazione dell’efficienza termica delle abitazioni; documentazione fondamentale per poter avere i rimborsi statali messi a disposizione dall’Energy Saving Trust, la versione inglese del nostro Conto termico.


Il RHPP è nato come supporto provvisorio per incrementare il riscaldamento utilizzando le fonti rinnovabili e a breve sarà sostituito dal Renewable Heat Incentive (RHI). Questo nuovo metodo d’incentivazione, che partirà entro marzo 2014,offrirà incentivi regolari alle famiglie che istalleranno queste nuove tecnologie per il riscaldamento.


Attualmente, nel Regno Unito, circa un quinto degli immobili non sono collegati alla rete nazionale del gas e i residenti in queste zone, per il riscaldamento delle loro abitazioni, sono obbligati ad usare i derivati del petrolio che, oltre ai costi elevati, emettono in atmosfera gas altamente inquinanti.


Dalle dichiarazioni rilasciate da Greg Berker, ministro per l’Energia e il Cambiamento Climatico, afferma che questo eccezionale risultato, ottenuto con l’incentivazione del riscaldamento e del risparmio energetico utilizzando le nuove tecnologie offerte dalle fonti rinnovabili, darà un contributo reale per sviluppo del settore inglese della green economy. In più è una dimostrazione dell’impegno messo dal Governo inglese per favorire l’incremento di tutte quelle tecnologie green che permettano la salvaguardia dell’ambiente e la diminuzione dell’uso delle fonti fossili sia per il riscaldamento, sia per la per la produzione di energia elettrica.



Fonti rinnovabili per il riscaldamento, nel Regno Unito un successo

mercoledì 22 maggio 2013

Prezzi vendita energia 2013. Ritiro Dedicato

L’Autorità per l’Energia Elettrica ed il Gas (AEEG) ha pubblicato, sul suo portale web, l’aggiornamento annuale del prezzo dell’energia fotovoltaica venduta al GSE col meccanismo del ritiro dedicato per il 2013.


Il ritiro dedicato, o vendita indiretta di energia, è la possibilità che ha titolare dell’impianto fotovoltaico, di vendere l’energia non immediatamente autoconsumata alla rete elettrica nazionale tramite il GSE, che fa da intermediario, a prezzi minimi garantiti. Andando più in dettaglio, il GSE acquista dal titolare dell’impianto l’energia immessa in rete e poi la rivende al gestore nazionale. Il ritiro dedicato è un’alternativa allo Scambio sul Posto ed al Quinto Conto Energia alla quale può aderire il titolare; inoltre, quest’ultimo, può anche usufruire delle detrazioni IRPEF del 50% del costo dell’impianto, fino a giugno 2013.


Con Delibera L’AEEG, mediante delibera, definisce annualmente i prezzi di ritiro, da parte del GSE, dell’energia prodotta degli impianti fotovoltaici ed immessa in rete. I prezzi minimi garantiti di vendita, oltre che per il fotovoltaico, sono applicati anche per gli impianti a biogas, a biomasse, eolici, idrici, geotermici e ad altre fonti rinnovabili e, dal 1° gennaio 2012, sono stati differenziati per tipologia di fonte rinnovabile dalla quale è prodotta l’energia venduta al GSE.


I prezzi minimi garantiti del ritiro dedicato, riferiti al 2013, sono stati definiti applicando un aumento, rispetto al 2012, pari al tasso di variazione annuale ISTAT dei prezzi al consumo tra il 2011 ed il 2012. Per quest’anno, l’incremento è stato del 3% ed i prezzi sono differenziati per scaglioni di immissione in rete e sono riconosciuti solo per gli impianti fino ad 1 Megawatt di potenza. Gli scaglioni di immissione in rete sono i seguenti:


fino a 3.750 Kwh: 105,80 euro/Mwh immesso in rete


da 3.750 a 25.000 Kwh: 95,20 euro/Mwh


da 25.000 a 2.000.000 Kwh: 80,60 euro/Mwh



Prezzi vendita energia 2013. Ritiro Dedicato

lunedì 20 maggio 2013

Edilizia: nasce il modulo fotovoltaico per tetti piani

Messo in commercio un impianto fotovoltaico fatto apposta per i tetti piani. Si chiama SOLON SOLfixx ed è un sistema fotovoltaico, certificato TÜV, per i tetti piani. La sua particolarità consiste nella possibilità di integrare modulo fotovoltaico e la relativa struttura di sostegno in un elemento unico. Installando i moduli, con un’inclinazione di 10°, alla sottostruttura di sostegno, permette l’aumento del rendimento massimo per ogni metro quadrato della superficie del tetto della struttura.


Un altro particolare importante e innovativo è che il modulo SOLON SOLfixx viene installato con il metodo tipo plug & play, ossia senza l’ausilio di una strumentazione per il montaggio e, cosa molto importante, senza praticare fori nella copertura del tetto. Con questo modulo si ha, anche, la possibilità di separare la parte meccanica di sostegno da quella atta a produrre energia elettrica. Inoltre, SOLON SOLfixx, grazie ai suoi 12,9 Kg al metro quadro, può essere installato anche sui tetti piani leggeri.


Il vetro, che è parte integrante del modulo fotovoltaico, è conforme ai requisiti statici previsti dalla normativa tedesca DIN 18008-1-2 e l’installazione è conforme ai requisiti Eurocode 1 (DIN EN 1991-1-3/NA e DIN EN 1991-1-4/NA).

L’efficienza che si riesce ad ottenere con questi pannelli è del 15,7%, con una produzione d’energia ottimale, grazie alla loro inclinazione di 10°. In più viene integrato nella struttura modulare un canale di cablaggio e un corridoio di manutenzione.

I moduli fotovoltaici sono fatti con un materiale polimerico stabile che garantisce una lunga durata; difatti hanno un’ottima resistenza al vento forte e agli alti carichi di neve. La sottostruttura di sostegno, invece, è garantita per 25 anni.


Il modulo SOLON SOLfixx, oltre che su coperture nuove, può essere particolarmente usato in caso di rinnovo della superficie del tetto, essendo predisposto per il fissaggio sia su superfici bituminose, sia su membrane plastiche.



Edilizia: nasce il modulo fotovoltaico per tetti piani

Spagna, cresce l'eolico con EGP

L’Enel Green Power España (EGPE), società nata da una accordo fra il colosso energetico italiano e la Endesa, ha messo in esercizio ad Ampliación Sierra del Contado, in Spagna,il nuovo impianto eolico da 13,5 MW di potenza installata.


L’impianto sarà in grado di produrre, a regime, fino a 42 milioni di Kwh l’anno. L’energia è prodotta da 9 turbine da 1,5 MW ciascuna ed eviterà l’emissione in atmosfera di 31 mila tonnellate di CO2. Il proprietario dell’impianto è la società Parque Eólico Sierra del Madero, una joiventure tra la EGPE e EDP Renováveis (EDPR) di Madrid.


Ampliación Sierra del Cortado, è l’ultimo impianto a chiusura del piano industriale di Enel Green Power per la Spagna ed è, anche, uno degli ultimi impianti eolici inclusi nel pre-registro spagnolo. La sua messa in esercizio, permetterà ad EGPE, di raggiungere 1,9 Gw di potenza totale in Spagna e Portogallo, di cui 455 Mw in Castiglia e Leon.


Enel Green Power, fa parte del Gruppo Enel ed ha il compito sviluppare e gestire le attività di generazione di energia da fonti rinnovabili a livello internazionale. Oltre che in Europa, l’Enel Green Power ha anche una succursale negli States. Nel corso del 2012, gli impianti ad energia rinnovabile, hanno prodotto più di 25 miliardi di Kwh; una produzione in grado di soddisfare i consumi di circa 10 milioni di famiglie, evitando l’emissione in atmosfera di quasi 18 milioni di tonnellate di CO2. Questo risultato, ha permesso ad Enel Green Power di diventare un leader di settore a livello mondiale. L’azienda, inoltre, grazie alle produzione da fonti pulite come l’eolico, il solare, l’idroelettrico, il geotermico e le biomasse, ha una capacità installata di 8 mila Mw. Attualmente, gli oltre 700 impianti operativi di EGP sono collocati in 16 paesi in Europa e nel continente americano.



Spagna, cresce l'eolico con EGP

venerdì 17 maggio 2013

Autostrade ad energia rinnovabile? Si può fare!

La ricerca di nuove tecnologie per l’utilizzo delle fonti rinnovabili è ormai una consuetudine. Ricercatori di tutto il mondo compiono studi su moltissimi sistemi per produrre energia pulita.


Questo è quanto stanno facendo tre soci di un’ azienda spezzina i quali hanno pensato di sfruttare lo spostamento d’aria generato dal passaggio di tutti gli autoveicoli e automezzi, nelle tratte autostradali.


Il primo impianto del progetto chiamato SerVento, è stato sperimentato nel 2012 a Desenzano, nel tratto dell’autostrada A4 compreso tra Brescia est e Desenzano del Garda, in direzione Venezia. Nel suo periodo di prova, la turbina azionata dal flusso d’aria generato dai veicoli, ha prodotto 3 Mwh in un anno. Ora è in fase di realizzazione un altro prototipo ancora più efficiente, da posizionare ogni 30 metri lungo la rete autostradale italiana, che sarà in grado di produrre una considerevole quantità di energia elettrica pulita.


Il progetto SerVento mira d installare questo tipo di turbine ad asse verticale, poste a tre metri d’altezza, su tutte le autostrade italiane ed europee. Appoggiato anche da Enel Lab, il progetto potrà essere ulteriormente sviluppato nel laboratorio per la Clean technology creato dal leader italiano dell’energia.


I prossimi prototipi, la cui turbina sarà dotata di un’elica concepita appositamente per questo tipo di generatore, saranno installati ancora sulla A4, ma con l’idea di coinvolgere altre compagnie di gestione autostradale, per il raggiungimento dell’obbiettivo che si è posto il progetto: il raggiungimento dell’autosufficienza energetica delle strutture autostradali, come uffici, caselli e illuminazione e in più la vendita dell’energia prodotta in eccesso, a enti pubblici e di rilevanza sociale, permettendo così l’abbattimento delle emissioni di anidride carbonica.


L’innovazione e spirito imprenditoriale possono dare un contributo concreto per quanto riguarda le ricadute occupazionali ed economiche, soprattutto in un momento di crisi come quello attuale. Queste start-up potranno accedere ad un percorso di crescita industriale all’interno di Enel Lab, contribuendo allo sviluppo di un settore della ricerca innovativo.



Autostrade ad energia rinnovabile? Si può fare!

giovedì 16 maggio 2013

Fotovoltaico per una smart city con il Grafene

La futura tecnologia fotovoltaica poggia sulle nanotecnologie, in particolare su un foglio di carbonio spesso un atomo flessibile, sottile, resistente, trasparente, impermeabile, poco costoso e sostenibile: il grafene.


Sulla rivista scientifica Scienze, sono stati pubblicati alcuni studi effettuati dai ricercatori della National University di Singapore sul grafene, materiale derivato dalla grafite per mezzo di un particolare processo chimico, è stato dimostrato la sua ottima interazione con la luce solare. Questo nuovo materiale, oltre ad essere utilizzato per la realizzazione di semiconduttori super veloci, ha la caratteristica di cambiare stato passando dall’opacità alla trasparenza a seconda del flusso elettrico che lo attraversa. Questa peculiarità, combinata con monostrati di particolari metalli di transizione inseriti tra due film di grafene, permetterebbe il suo utilizzo nella copertura esterna degli edifici o di quelli nuovi in costruzione, trasformandoli in veri e propri generatori di energia fotovoltaica (eterostrutture)


Andando nel particolare, quando i raggi solari colpiscono la superficie esterna dell’edificio, il grafene la cattura e la distribuisce sotto forma di energia elettrica, andando a coprire il fabbisogno energetico di tutto lo stabile. Inoltre, sempre sotto l’effetto della luce, può cambiate luminosità e trasparenza, così da adattarsi a qualsiasi cambiamento ambientale esterno. Un quartiere, composto di edifici costruiti con questo materiale, diventerebbero autosufficienti, e sarebbero in grado di cedere alla rete l’energia in surplus.


Sempre a riguardo al grafene, la Comunità Europea ha varato, a gennaio di quest’anno, la Flagship Graphene, uno progetto che ha come obiettivo, lo sviluppo delle potenzialità di questo materiale e di altri materiali bidimensionali, creando nuove tecnologie mirate a cambiare totalmente molti settori industriali, generando un maggiore sviluppo economico su scala europea. Il Consiglio Nazionale delle Ricerche (CNR), oltre ad essere uno dei principali coordinatori dell’iniziativa, e avrà il compito di direzione delle attività di Graphene dedicate ai settori energetico e dei materiali compositi.



Fotovoltaico per una smart city con il Grafene

mercoledì 15 maggio 2013

Italia da guinness, lo Stivale è al secondo posto al mondo per capacità fotovoltaica

Sul sito web del Gestore dei Servizi Energetici, è stato pubblicato il nuovo rapporto statistico 2012 sulla produzione dell’energia fotovoltaica in Italia. Secondo il rapporto, l’Italia, con i suoi 16,5 Gw, occupa il secondo posto nel mondo per capacità fotovoltaica totale in esercizio, preceduta solo dalla Germania con 32 Gw. Ciò dimostra che, a fine 2012, nel nostro paese risultano in esercizio circa 478.331 impianti, con una produzione d’energia annua di circa 19 Twh.


Andando nei particolari, le regioni con la maggiore presenza d’impianti a fine 2012, sono quelle del Nord con il 54% del totale; segue il Sud con il 29% e il Centro con il restante 17%. La regione più virtuosa, invece, è stata la Lombardia con il 14,3% d’impianti installati, seguita dal Veneto con il 13,6%. Al Centro Italia troviamo il Lazio e la Toscana entrambe oltre il 5% degli impianti nazionali. Nel meridione primeggia la Puglia con il 7% e la Sicilia con il 6,7%. Nei dati relativi alla potenza energetica regionale installata, al primo posto troviamo la Puglia con il 14,9%, seguita dalla Lombardia con l’11,1% e il Lazio con il 6%.


Questi dati sono in linea con la recente relazione stilata dall’Epia (European Photovoltaic Industry Association) sull’energia green, dove il nostro Paese risulta, a fine 2012, al terzo posto nel mondo con 3,4 GW di nuovi impianti installati, scavalcato soltanto dalla Germania e dalla Cina.


Interessanti sono anche i risultati delle ricerche su nuove tecnologie condotte da un gruppo di ricercatori australiani del Centro d’eccellenza nel fotovoltaico dell’Università del Nuovo Galles del sud, sull’efficienza dei pannelli solari, soprattutto per quanto concerne i costi di realizzazione degli stessi. Questa nuova tecnologia utilizza gli atomi d’idrogeno per ovviare ai difetti delle celle di silicio usate nei pannelli solari. Quindi, utilizzando del silicone di qualità scadente, si possono produrre dei film di celle fotovoltaiche con gli stessi rendimenti di quelli d’alta qualità, riuscendo, così, ad abbattere notevolmente i costi di produzione, visto che il film di silicio rappresentano più della metà del costo degli pannelli fotovoltaici stessi.



Italia da guinness, lo Stivale è al secondo posto al mondo per capacità fotovoltaica

martedì 14 maggio 2013

A Bolzano il riciclo dei pannelli fotovoltaici diventa un business

A Tis ed Eurac, società d’analisi di mercato di Bolzano, è stato commissionato uno studio sulla fattibilità di guadagnare col riciclo del fotovoltaico, da parte del Gruppo Santini, società di servizi ambientali. Dallo studio è risultato che la convenienza nel riciclo ha convenienza solo per determinate quantità di moduli dai quali, per mezzo di una particolare tecnologia, si possono estrarre materie rare, come il cadmio e l’indio.


Partendo da questo risultato, l’azienda altoatesina sta contattando i consorzi per il riciclo dei pannelli a fine vita, per firmare delle convenzioni ed avviare, in un secondo tempo, un progetto per sviluppare un impianto di riciclaggio economicamente sostenibile.


Questo permetterà, a chi riuscirà ad avviare un sistema di riciclaggio con queste caratteristiche, avrà un buon margine di guadagno, visto che si prevede che, in Italia, fra 25 anni i rifiuti fotovoltaici raggiungeranno 1,1 milioni di tonnellate circa.


Altra condizione importante riguardo al riciclo è sviluppare una tecnologia di «alto valore» che permetta di industrializzare il recupero di tutti i componenti del modulo compresi i materiali rari come indio e cadmio.


In base a queste considerazioni il Gruppo Santini si sta accordando con i consorzi per attivarsi nella raccolta e nello stoccaggio temporaneo dei pannelli esauriti. Inoltre, parallelamente a questo, cercare di stringere accordi con le istituzioni, mettendo al loro servizio tutte le conoscenze acquisite a riguardo, per poi divenire un’azienda leader in questo campo di mercato.


Ad oggi, a livello mondiale, vi sono solo due impianti piloti di recupero dei moduli fotovoltaici: uno in Germania, la Deutsch Solar e uno negli States, la First Solar. Il fine ultimo d’entrambi, gli impianti è riciclo d’alto valore, in altre parole il recupero di tutti i materiali che compongono il pannello fotovoltaico, come le terre rare dei pannelli a film sottile e i materiali semiconduttori.


In altri Paesi, è praticato maggiormente, il riciclo che permette il recupero del vetro e della cornice d’alluminio, che necessita, però, di impianti e trattamenti a costi più bassi. Il riciclo ad alto valore, però, aiuterebbe molto l’ambiente e per trovare un abbinamento che permetta sia la salvaguardia di quest’ultimo, sia bassi costi di gestione, occorre investire nella ricerca. Il raggiungimento di quest’obbiettivo renderebbe più remunerativo il riciclaggio dei pannelli fotovoltaici.



A Bolzano il riciclo dei pannelli fotovoltaici diventa un business

lunedì 13 maggio 2013

Toscana: firmato protocollo di intesa per la geotermia

L’energia geotermica è la fonte primaria d’energia rinnovabile della Toscana. Ora la regione ha firmato, a Firenze, un nuovo protocollo d’intesa con l’Enel per lo sviluppo della geotermia nella regione. Il documento, è il proseguio dell’Accordo Generale sulla geotermia del dicembre 2007 e dell’Accordo Attuattivo dell’aprile 2009.


Il punto principale dell’accordo è l’uso della geotermia per tecnologie diverse dalla produzione elettrica, con il fine di sviluppare un settore indotto per quanto riguarda la produzione termica. In parole povere ampliare la rete di teleriscaldamento in toscana, che ad oggi serve solo 5 Comuni, e lo sfruttamento del calore geotermico nelle attività industriali. Inoltre, un ulteriore passo in avanti che permette una crescita sociale ed economica dei territori geotermici, come l’area di Larderello e quella dell’ Amiata dove la nuova centrale di Bagnore 4 terminerà il programma di 112 MW di nuova potenza installata.


Per quanto riguarda le novità introdotte nel protocollo d’intesa, è il concretizzarsi del progetto per creare un polo territoriale delle energie geotermiche, nel quale far confluire il know-how della ricerca scientifica e della formazione per quanto riguarda l’innovazione tecnologica nel campo geotermico. Ciò può essere ottenuto facendo perno sugli Enti locali geotermici e delle realtà già operanti nel territorio, come il Cosvig (Consorzio Sviluppo Aree geotermiche), il Centro Ricerca Enel, le Università, l’Irpet e il Distretto tecnologico regionale delle energie rinnovabili.


Il compito di questo polo territoriale è quello di trasferire tutte le conoscenze ed esperienze acquisite, per la creazione di Centri di Competenza, sia nei territori geotermici sia nell’area sperimentale Enel di Livorno. Nell’accordo, infine, è espressa la volontà di promuovere sinergie per l’utilizzo delle tecnologie per la media o bassa entalpia nel settore geotermico in zone dove sono presenti giacimenti di fluidi geotermici tra i 120 e i 150 C° che permettano l’utilizzo del ciclo binario o di processi innovativi dal punto di vista tecnologico.



Toscana: firmato protocollo di intesa per la geotermia

venerdì 10 maggio 2013

Romania: nasce un immenso parco solare made in Italy

Dopo la costruzione di un parco solare di 2,2 megawatt a Bobiceşti, in Romania, Conergy, nota azienda italiana nel campo fotovoltaico, rinnova la sua presenza nel Paese con la messa in cantiere, a Sbolozia, di un nuovo parco solare da 2 Mw. L’impianto fotovoltaico è stato commissionato da un gruppo d’investitori privati locali, i quali ne trarranno vantaggio grazie ai Certificati Verdi e al Power Purchase Agreement ( PPA) che permette la vendita della parte energia.

Coenergy, oltre ad essere responsabile della progettazione e costruzione dell’impianto, fornirà, anche, tutta la componentistica e la strumentazione di manovra e di controllo.


Il nuovo parco fotovoltaico, formato da oltre 8.000 moduli installati su sistemi di montaggio Conergy SolarLinea, coprirà una superficie di oltre 4 ettari e avrà una capacità produttiva di oltre 2.700 Mwh di energia pulita ogni anno. Tale produzione soddisferà il fabbisogno energetico di 770 famiglie, consentendo, nel frattempo, l’abbattimento di 1.400 tonnellate di CO2 in atmosfera.


La Romania, a differenza di altri Paesi della Comunità Europea, non utilizza la tariffa incentivante (Feed In Tariff), ma una direttiva che prevede l’obbligo ai produttori di energia e alle imprese ad alta intensità di consumo d’energia elettrica di prendersi a carico una quota di Certificati Verdi, assegnati e scambiati su un mercato regolamentato, in percentuale crescente negli anni. Attualmente la quota è attestata al 14%. L’obbiettivo prefisso è il raggiungimento del 19,5% d’energia prodotta da fonte rinnovabile per uso abitativo entro il 2019.


Le centrali elettriche con una produzione di picco fino a 10 MWp, ricevono, ad oggi e per i primi 15 di produzione, sei CertificatiVerdi per ogni Mwh di energia elettrica rinnovabile generata. L’impianto costruito a Bobiceşti da Conergy, riceverà 16.200 Certificati Verdi per una produzione annua di circa 2.700 Mw, per un totale di 243.000 in 15 anni.



Romania: nasce un immenso parco solare made in Italy

giovedì 9 maggio 2013

Solar Impulse, quando si vola ad energia solare

Oramai automobili e treni alimentati da fotovoltaico non sono più concetti assurdi e futuristici e lo sviluppo di tali soluzioni darà (forse) una mano a ristabilire l’equilibrio dell’ecosistema. Stesso discorso vale per il trasporto aereo. In Svizzera, presso il Politecnico Federale di Losanna, si sta lavorando su un prototipo d’aereo capace di librarsi in volo solo con l’energia del sole sia di giorno sia di notte.


Si chiama Solar Impulse, un velivolo ultraleggero il cui scopo principale consiste nel dimostrare che si può circumnavigare il globo in 25 giorni lungo la linea dell’equatore, facendo tappe di 4 giorni e senza dover utilizzare alcun tipo di carburante. Infatti, il progetto, è nato come risposta all’elevato consumo di carburante di un aereo a reazione, col conseguente inquinamento dell’aria. Se si prende come esempio un volo da Milano a New York, il consumo di carburante è di circa 60 mila litri.


Solar Impulse ha un apertura alare di 63,4 metri e il peso di 1.600 kg. E’ in fibra di carbonio, quindi è ultraleggero ed alimentato per mezzo di pannelli fotovoltaici posti lungo tutta la superficie alare, quindi, niente emissioni e niente inquinamento. Può raggiungere la velocità di 80 Kmh.


Il prototipo ha già effettuato voli di collaudo e di perfezionamento tecnico. Dopo i primi voli in Svizzera, nel 2012 ha sorvolato, silenziosamente, i cieli di Spagna e d’Africa, da Madrid a Rabat, in Marocco. Pochi giorni fa ha compiuto un volo sulla Baia di San Francisco ed il prossimo trasvolo sarà l’attraversamento coast to coast del continente nord americano, con tappe a San Francisco, Phoenix, Atlanta (o St. Louis), Washington DC e New York; tutto, chiaramente, con carburante solare e con pilota munito di bombola d’ossigeno.


Il prototipo è oggetto di continue migliorie che gli permettono di essere un punto di riferimento per sviluppare nuove tecnologie che permettano un futuro pulito per il nostro Pianeta.



Solar Impulse, quando si vola ad energia solare

martedì 7 maggio 2013

Potenziale europeo sullo stoccaggio idroelettrico

L’accumulo energetico è una delle principali soluzioni tecnologiche che permette di immagazzinare l’elettricità da fonte rinnovabile ed averla a disposizione nei periodi di maggior richiesta.


Il Centro Comune di Ricerca (CCR) della Commissione Europea, ha redatto un rapporto sul potenziale di stoccaggio energetico degli impianti idroelettrici a pompaggio in Europa. Dai dati raccolti da alcuni Paesi della Comunità, se si sfruttassero i serbatoi d’accumulo già esistenti per realizzare nuovi impianti di pompaggio a circuito chiuso, l’attuale capacità d’immagazzinamento dell’elettricità sarebbe 10 volte superiore. Questo sistema di storage permette di riportare l’acqua che aziona le turbine, da un bacino di accumulo a valle, a quello posto a monte, sfruttando, per il pompaggio, i picchi di energia elettrica durante le ore di minor richiesta, in genere quelle notturne. Il reintegro del bacino a monte permette di aumentare l’energia prodotta nelle ore di maggior richiesta.


Nel rapporto di valutazione del potenziale energetico europeo, il CCR ha utilizzato due tipologie di calcolo della capacità di stoccaggio energetico: la tipologia T1 e la tipologia T2. La prima sfrutta due serbatoi già esistenti, con un dislivello adeguato e talmente vicini da poter essere collegati sia da una condotta forzata, sia da apparecchiature elettriche. La seconda, invece, prende in considerazione un serbatoio già esistente, costruendone, vicino e in un sito adeguato, uno nuovo.


Analizzando, infine, tutti i dati raccolti e confrontandoli con le due tipologie di calcolo il risultato teorico suggerisce che il potenziale ottenibile nell’ipotesi T1 è 3,5 volte di quello esistente, mentre quello ottenibile nell’ipotesi T2 il potenziale esistente è aumentato di 10 volte.


Ulteriori studi sullo stoccaggio energetico degli impianti idroelettrici, devono portare allo sfruttamento effettivo di questa tecnologia, fornendo agli stakeholder europei dati ancora più precisi sui siti individuati, creando anche dei modelli computerizzati di sviluppo della rete elettrica e dei suoi parametri economici.



Potenziale europeo sullo stoccaggio idroelettrico

lunedì 6 maggio 2013

Quali sono i pannelli fotovoltaici certificati? Come sceglierli?

I componenti di un impianto fotovoltaico, devono obbligatoriamente essere certificati per poter accedere alle quote incentivanti del Conto Energia. Per ottenere la certificazione, i dispositivi devono essere testati appositi organi e laboratori riconosciuti a livello europeo. Questo per dare una garanzia sia di qualità che di sicurezza degli impianti installati ed allacciati alla rete elettrica nazionale. A tale proposito, sul sito del Gestore dei Servizi Energetici, vi è pubblicata una guida all’uso del sistema informatico PVCERT, un database dove sono riportate tutte le specifiche e le relative certificazioni dei pannelli e degli inverter fotovoltaici. Il suo scopo è quello di raccogliere le informazioni a riguardo e metterle a disposizione degli operatori del settore. Ad oggi è valida la versione pubblicata nel marzo di quest’anno. La consultazione del database da la possibilità di sapere quali sono i documenti effettivamente necessari, fra tutti quelli elencati negli ultimi due Decreti Ministeriali riguardo il Conto Energia, indicando, inoltre, quelli validi al momento dell’utilizzo.


Si può accedere al database del PVCERT sia in lettura che in scrittura da parte degli operatori e produttori del settore fotovoltaico, utilizzando i loro profili autorizzativi. Ciò da la possibilità a loro di inserire i dati relativi ai propri prodotti. Andando in dettaglio, i soggetti che possono caricare i dati nell’applicativo sono da una parte i fornitori e dall’altra gli organismi di rilascio.


Fornitori (possono inserire nel database i certificati e le attestazioni dei moduli e degli inverter fotovoltaici)

I produttori, gli importatori, i distributori sul mercato italiano, gli installatori, i soggetti responsabili di un impianto fotovoltaico e i referenti tecnici degli impianti fotovoltaici. Attraverso una speciale interfaccia, questi soggetti, possono inserire nel database i certificati e le attestazioni dei moduli e degli inverter fotovoltaici.


Organismi di rilascio (possono inserire nel database tutti i propri dati anagrafici ed i propri certificati di accreditamento)

I laboratori di prova, gli enti di certificazione qualità dei pannelli fotovoltaici, i consorzi di recupero e riciclo dei componenti fotovoltaici, gli organismi di certificazione qualità dei processi e gli organismi di certificazione qualità degli inverter.


Il compito di controllo e di super visore, spetta al GSE, il quale dovrà verificare e validare tutta la documentazione pervenuta ed inserita nel database da parte dei fornitori e degli organismi di rilascio.



Quali sono i pannelli fotovoltaici certificati? Come sceglierli?