venerdì 21 dicembre 2012

Toscana: al via immenso progetto geotermico

La geotermia, come vi abbiamo spiegato più volte è l’energia che sfrutta  il  calore proveniente dal cuore della Terra, essa diventa ogni giorno di più  è una delle fonti di energia rinnovabile di maggiore importantanza per nostro futuro.

I ricercatori dell’Enel di Pisa stanno sperimentando, nell’area di Livorno, un progetto legato alla geotermia a bassa entalpia. A riguardo il responsabile della Ricerca Enel, Sauro Pasini, spiega che le sorgenti idrotermali a medio-bassa entalpia, cioè con temperature tra 130 e 170° centigradi, contrariamente alle grandi fonti come quelle che caratterizzano la zona di Larderello, presentano la caratteristica di essere largamente diffuse su tutto il pianeta,permettendo lo sviluppo di questa tecnologia. Per far ciò è necessario investire su tecnologie più all’avanguardia rispetto a quelle che dispone il mercato geotermico, il cui rendimento si attesta al 7-11%, quindi molto modesto.

Il progetto che si sta sviluppando nei laboratori di Livorno, riguarda un nuovo motore basato su una tecnologia in grado di migliorare le prestazioni degli attuali impianti di conversione. Il prototipo di impianto avrà una potenza di 500kWe ed è un esempio unico al mondo per potenza e tecnologia. Consentirà, inoltre, di mettere le basi per un eventuale futuro commerciale entro brevissimo tempo, con impianti da 5-10MWe.

Se il prototipo pilota confermerà le qualità attese, potrà essere installato in uno dei siti americani, Nevada, Utha o California, dove Enel Green Power ha intenzione di installare un impianto per lo sfruttamento di sorgenti a bassa entalpia. A questa ricerca si possono aggiungere progetti per integrare gli impianti geotermici con centrali a biomasse di piccola taglia che, utilizzando combustibile agricolo naturale, permettono di migliorare l’efficienza delle centrali riscaldando ulteriormente il vapore.

Per Enel Green Power, la geotermia continua a far segnare uno sviluppo in continua crescita. Dai dati di produzione disponibili, relativi al 2011, nei 33 impianti geotermici dislocati tra le province di Pisa, Grosseto e Siena, si è prodotto 5.300 GWh contro i 5.232 GWh del 2007. La produzione di energia elettrica da fonte rinnovabile di queste centrali geotermiche, ha permesso di soddisfare nel 2011 il 26% del fabbisogno energetico regionale su un consumo energetico totale di 19.870 GWh. Grazie a ciò, due milioni di famiglie potranno trarre vantaggi utili per il proprio il fabbisogno energetico, mentre già 9.000 utenze, nonché 25 ettari di serre, caseifici e un importante filiera gastronomica, stanno già usufruendo del calore geotermico.

Un altro dato positivo è che Enel Green Power ha avviato il progetto di una centrale geotermica sul monte Amiata, che porterà, oltre ad uno sviluppo energetico, anche benefici sia a livello occupazionale, sia a livello economico in Toscana.

Attualmente Enel Green Power detiene il know how della geotermia esportata in tutto il mondo, gestendo 33 centrali geotermoelettriche, di cui 15 in provincia di Pisa per un totale di 16 gruppi di produzione; 10 in provincia di Siena per 11 complessivi gruppi di produzione; infine, 8 siti nella provincia di Grosseto, per una potenza complessiva installata di 835 MW.


Toscana: al via immenso progetto geotermico

giovedì 20 dicembre 2012

2012: Un anno buono per il fotovoltaico. Cosa ci aspetta nel 2013?

Il 2012 è stato un anno di  cambiamento per il fotovoltaico ma anche di grosse problematiche. In Italia sembra abbiano inciso i tagli agli incentivi e la sovrapproduzione dei moduli fotovoltaici, che ha messo in crisi il 60% dei produttori ma, nonostante tutto, qualche risultato utile si comincia a vedere.

All’inizio dell’anno le previsioni non erano molto rosee e le speranze di tutti erano rivolte ai soli mercati emergenti. A livello europeo la Germania ha fatto più del previsto; a ottobre di quest’anno la potenza fotovoltaica installata ha prodotto 3Gwatt di energia ed entro fine anno è previsto un incremento di 5 Gwatt, per un totale di 8 Gwatt di energia prodotta. Questo grazie anche alla diminuzione del prezzo per i moduli fotovoltaici, che sta facendo incrementare le installazioni e non solo in Germania.

In Italia, secondo Mercom Capital, dopo aver usufruito degli incentivi del Quarto Conto Energia e nonostante le difficoltà  dei nuovi incentivi che ricorrono con l’entrata  in vigore del nuovo Decreto di fine agosto (Quinto Conto Energia), si dovrebbe arrivare a fine anno a 3,5 Gwatt di energia prodotta da nuovi impianti.

Anche la Francia, anche lei penalizzata dai diversi tagli edal passaggio da feed in tariffad aste per impianti sopra i 100 Kwatt, alla fine del terzo trimestre 2012 aveva installato più di 1 Gwatt di energia installata..

Negli Usa la corsa delle installazioni di impianti a tecnologia fotovoltaica, nell’ultimo trimestre ha prodotto buoni risultati anche nel residenziale con 118 Mwatt di energia installata. Però, nonostante i dazi anti-dumping sui prodotti cinesi, il prezzo dei moduli fotovoltaici è sceso del 15% dal secondo al terzo trimestre. Per fine annosi prevede, nonostante tutto, raddoppio sul nuovo installatorispetto agli 1,6 Gwatt del 2011.

Il mercato fotovoltaico cinese e quello giapponese, quest’ultimo dopo lo stop al nucleare post-Fukushima, avranno sempre più importanza negli anni a venire. La Cina, secondo IHS iSuppli, a fine anno avrà 5 Gwatt di energia installataed entro il 2015 si prevede di raggiungere i 20 Gwatt, mentre il Giappone arriverà ad installare circa 2 Gwatt, il cui 90% grazie ai piccoli impianti residenziali sotto i 10 kWp.

Tra gli emergenti i Paesi più attraenti nei prossimi anni saranno Sud Africa, Thailandia, Cile, Romania e Brasile, seguiti da Argentina, Ecuador, Turchia e Messico. La parte del leone, la fa l’India, con la sua  Jawaharlal Nehru National Solar Missionsi propone di installare 20 GW entro il 2022 e quest’anno avrà circa 1 Gwatt di nuovi impianti.

Insomma, il 2012, pur nefasto per il fotovoltaico, pare concludersi con un bilancio meno drammatico del previsto, con un piccolo incremento di energia installata rispetto ai 28 Gwatt del 2011, ma nonostante ciò il fatturato del comparto non aumenterà.


2012: Un anno buono per il fotovoltaico. Cosa ci aspetta nel 2013?

mercoledì 19 dicembre 2012

Sviluppo fotovoltaico in Italia? Tendenza positiva per Near Zero

Dal sondaggio fatto da Near Zero, organizzazione no profit che ha come leit motiv il mettere in contatto le istituzioni con gli operatori del settore relativo alle energie rinnovabili,  si può evincere che i prezzi del fotovoltaico sono destinati a diminuire. Gli esperti che hanno risposto al sondaggio, prevedono la diminuzione dei costi entro i prossimi 10 anni. La causa di questo deprezzamento è dovuto all’aumento della produzione dei moduli rispetto all’attuale installazione di impianti fotovoltaici.

L’Italia si sta impegnando a fondo per quanto riguarda lo sviluppo delle nuove fonti rinnovabili, ciò grazie alle sue risorse naturali come sole, vento, geotermia e bacini idrici. Questo ci fa capire come stia aumentando il numero delle installazioni e degli investimenti su questa tipologia di energia, che ha permesso loro di abbattere i costi della bolletta e, in alcuni casi, guadagnare sulla vendita di energia fotovoltaica in surplus.

Ciò è confermato anche da Mercom Capital, una emergente società di comunicazione,il quale consiglia di investire nelle rinnovabili perché il momento ideale per farlo è adesso e, nonostante i tagli drastici agli incentivi dovuti al nuovo Decreto Ministeriale di agosto, il nostro paese ha avuto 3,5 Gwatt di nuovi impianti installati. In generale, il settore ha retto bene alla crisi e si continua a guardare con speranza allo sviluppo di nuove realtà che potrebbero ampliare ulteriormente gli orizzonti.

Alcuni spunti si possono trovare sul sito della Dounauer Solar, uno dei maggiori distributori in Europa di prodotti per il fotovoltaico di tipo abitativo e non solo. Utile anche lo sviluppare idee nel settore della mobilità nelle città, con mezzi di locomozione elettrici.

In conclusione, a detta degli esperti, questo aumento della produzione delle rinnovabili dovute alla diminuzione dei prezzi dei pannelli fotovoltaici, darà una spinta alla competitività delle rinnovabili rispetto alle fonti fossili, permettendo il superamento della cosiddetta Grid parity, cioè la convenienza dell’energia prodotta da un impianto fotovoltaico rispetto a quella prodotta con fonti fossili.

Morano Calabro: nasce il primo impianto fotovoltaico comunale

Molte amministrazione comunali  italiane, nonostante la crisi, hanno investito nelle energie rinnovabili, soprattutto per i guadagni dovuti al risparmio sulle spese energetiche e sulla valorizzazione del proprio territorio.

Un esempio è Morano Calabro. Nei giorni scorsi, l’amministrazione comunale ha inaugurato il primo impianto fotovoltaico realizzato sul tetto dell’Auditorium cittadino. La struttura, posizionata sulla parte più esposta alla luce solare, ha una potenza di 16,2 Kwp. E copre l’intero fabbisogno energetico dell’edificio. L’impianto, la cui vita di funzionamento è preventivata sui 25 anni, grazie all’abbattimento dei costi della bolletta energetica comporterà un guadagno che si aggira tra gli 8.000 e i 10.000 euro annui. Di ciò ne trarrà vantaggio la collettività, sulla quale non graverà nessun onere, anzi, guadagneranno in salute.

L’assessore alle Politiche energetiche e Forestazione, Giannatale Tramaglino, si dice soddisfatto per lo sforzo fatto dalla giunta nell’investire in energia pulita e rinnovabile, nonostante i continui tagli al bilancio degli enti locali grazie. Questo porterà alla valorizzazione integrale ed efficace del patrimonio boschivo, visto che ambiente e territorio sono punti fermi per l’amministrazione comunale. L’impiego dell’energia pulita ridurrà le emissioni di gas nocivi e darà speranza per lo sviluppo e la crescita delle nuove generazioni.

La scelta del sito dove installare l’impianto fotovoltaico è stata fatta considerando l’importanza della cultura come patrimonio comune, in più con un ritorno, in termini di guadagno, sulle casse comunali.

L’Auditorium comunale diventa, grazie a questo investimento, una struttura moderna, dove la cultura, la tecnologia e l’ecologia interagiscono magnificamente tra loro. E’ una vera e propria presa di coscienza e di consapevolezza sui rischi ambientali derivanti dal produrre energia da fonti tradizionali, quali gas e carbone.

Con questa risposta concreta alla crisi energetica che tiene in ostaggio l’Italia, viene messo in luce come anche le piccole realtà possono dare una mano per rendere ecosostenibile il Paese.

lunedì 17 dicembre 2012

Fotovoltaico una carica di potenzialità

Del fotovoltaico si sta parlandola diversi anni. Il suo principio di trasformare l’energia solare, per mezzo di pannelli, in energia elettrica, lo ha fatto diventare un punto cardine per il futuro del pianeta.

La tecnologia basata sulla luce del sole deve evolversi con positività, ma occorrono interventi mirati per avere il massimo sviluppo. Provvedere a dare nuovo slancio a questa fonte energetica alternativa permetterà, oltre di eliminare l’inquinamento delle tradizionali fonti fossili, di dare una ripresa economica al paese da un punto di vista occupazione e di crescita economica.

In Italia, il fotovoltaico ha raggiunto degli ottimi livelli di qualità riconosciuti in tutto il mondo, mettendo in risalto l’attenzione che viene data alla ricerca, la competenza e la qualità dei materiali usati. Per questo motivo, se il fotovoltaico italiano non è sostenuto in maniera più energica, rischia di perdere il primato raggiunto in questi anni e l’economia italiana, visto il periodo di crisi che la colpita, verrebbe penalizzata anche in questo settore.

Il fotovoltaico darebbe ai giovani l’opportunità di specializzarsi in una branca di grande interesse e attualità; l’ambiente ha bisogno di energia pulita perché l’inquinamento è diventato un problema serio che sta portando il Pianeta verso cambiamenti climatici significativi. Porsi l’obiettivo di usare energie alternative permetterà di ridurre l’emissione di sostanze nocive nell’atmosfera ma per poter raggiungere numeri significativi e traguardi importanti, è necessario che si proceda ad un ritmo sostenuto.

L’Italia ha un buon numero di impianti fotovoltaici distribuiti su tutto il territorio, ma è necessario che vengano portati avanti nuovi progetti ed obiettivi. Dare degli incentivi a chi adotta impianti di energia pulita, è un punto fermo do questa politica e semplificare le linee guida del Quinto Conto Energia permetterebbe di non penalizzare il fotovoltaico. Su questi motivi le associazioni impegnate nel promuovere la tecnologia fotovoltaica, chiedono l’impegno di tutti i loro addetti perché si possano raggiungere nuovi obiettivi, anche se richiederanno sacrifici maggiori.

domenica 16 dicembre 2012

Anie-Gifi: punto sul fotovoltaico in Italia

Fotovoltaico, ancora nuove richieste da Anie-Gifi. A breve dovrebbero essere note ulteriori richieste delle associazioni del comporto non ancora convinte sull’effettiva bontà del Quinto Conto Energia e sopratutto delle politiche governative.

Il fotovoltaico è ancora in grave crisi però Anie-Gifi vogliono in ogni caso tentare di rilanciare il comparto ecco che, in una assemblea annuale dell’associazione di categoria aderente a Confindustria,  si sono posti dei punti chiave affinchè ci sia una spinta per migliorare il mercato ed in particolar modo cercare di ottenere la riduzione della perdita di ulteriori posti di lavoro migliorando invece la competitività a livello internazionale. Secondo Anie-Gifi sono infatti oltre 6.000 i posti di lavoro persi nell’ultimo anno e numerose le aziende costrette a chiudere o trasferire all’estero le proprie attività, per effetto dell’approvazione di misure normative quali il quinto Conto energia e la Cei 0-21 (che ha previsto l’adozione dei sistemi di interfaccia per impianti sopra i 6 kW).

Natalizia nei suoi ultimi interventi non ha nascosto quanto si possa ritenere paradossale la situazione in cui versa il fotovoltaico italiano, da un lato sempre più richiesto, dall’altro sempre più vessato dalla burocrazia. Il fotovoltaico infatti contribuisce a soddisfare oltre il 7% della produzione elettrica nazionale e allo stesso tempo abbiamo un comparto industriale che rischia di scomparire a causa di provvedimenti privi di lungimiranza che hanno ulteriormente inasprito la burocrazia e disinibito quei processi virtuosi che permettevano alle aziende di pianificare investimenti sul territorio, così sostiene Natalizia ,che nell’ultimo, suo intervento dice anche che “le aziende associate hanno mostrato di avere la forza di reagire e l’assemblea è stata l’occasione perfetta per condividere idee e proposte facilmente implementabili a supporto del settore. Proposte che contemplano la riduzione della burocrazia e degli oneri per l’accesso al sistema elettrico e di esercizio degli impianti fotovoltaici e una estensione dell’attuale meccanismo di Scambio sul posto. Questi provvedimenti non avrebbero nessun impatto sulla bolletta elettrica e sarebbero a costo zero sia per le casse dello Stato sia per i cittadini e contribuirebbero ad abbassare i costi degli impianti per accompagnare la tecnologia alla piena competitività. Auspichiamo che, almeno questa volta, i nostri interlocutori istituzionali mostrino apertura e disponibilità ad ascoltare le istanze di un settore che fino al 2011 ha dato lavoro e prosperità a oltre 100.000 persone».

Premio Eurosolar 2012: a Torino Porta Susa

E’ dato certo che il la green economy è un valido sistema per la  tutela del patrimonio del pianeta e risparmio energetico, non solo, tutto il comparto green riesce a far risparmiare chi lo sceglie abbattendo i prezzi energetici .

La green economy e sopratutto i pannelli fotovoltaici rincorrono una nuova sfida, quella di entrare  a far  parte integrante nel design architettonico di edifici e strutture, armonizzandosi con l’urbanistica cittadina.

La Eurosolar, un’associazione no profit, ha indetto un concorso per incentivare nuovi progetti nel campo dell’architettura ecologica, dell’urbanistica responsabile e della mobilità urbana ecosostenibile. Il Premio Eurosolar,  tenutosi a Berlino, quest’anno è stato vinto dalla stazione ferroviaria di Torino Porta Susa. La stazione di Torino Porta Susa, una delle più grandi di Europa,  durante il restyling per l’Alta Velocità,  è diventato, come è noto, uno  hub di interscambio per la linea ferroviaria tra Parigi e Roma. Con la ristrutturazione è stata rifatta la copertura del corpo stazione, realizzata per due terzi con il fotovoltaico che soddisfa quasi tutto il fabbisogno energetico del terminal ferroviario. Per non far mancare la trasparenza al baldacchino solare, ogni pannello è stato appositamente tagliato dando inoltre una forma ondulata particolarmente bella alla vista.

La copertura ha un’estensione di oltre 10.000 mq che eroga una potenza di 600 KW, dimostrando con semplicità come architettura ed efficienza fotovoltaica possano coniugarsi alla perfezione.

La realizzazione del progetto è stata eseguita da un consorzio costituito tra gli studi parigini Arep SA e Silvio d’Ascia, un architetto italiano che vive e lavora a Parigi. Il consorzio, in cooperazione anche col docente di architettura torinese Agostino Magnaghi. Hanno preso lo spunto dalle celebri gallerie del ’900 e dei portici diffusi in molte città, tra cui anche Torino. Anche le Ferrovie dello Stato hanno contribuito alla realizzazione del nuovo restyling, definendo quest’opera come uno dei fiori all’occhiello delle nuove stazioni Alta Velocità italiane, anche per via una nuova e innovativa interpretazione del rapporto tra il sistema ferroviario e quello viario delle grandi città italiane.

venerdì 14 dicembre 2012

Geotermia a bassa entalpia. Un grande mistero?

La geotermia a bassa entalpia è il sistema di climatizzazione degli edifici che sfrutta lo scambio termico con le sorgenti termiche del sottosuolo superficiale per mezzo di una pompa di calore. Questo sistema di riscaldamento/condizionamento, si potrebbe rivelare molto utile per ridurre sia il fabbisogno energetico in Italia, sia le bollette dei cittadini.

Ma nella Strategia Energetica Nazionale, strumento di indirizzo e programmazione della politica energetica nazionale (legge n. 133/2008), questa tecnologia non viene nemmeno considerata e gli incentivi previsti dal nuovo conto energia termico deludono gli operatori del settore.

La tecnologia geotermica ha una potenzialità straordinaria e può essere utilizzata solo in zone limitate della Terra, dove non esiste il pericolo del gas radon. Soddisfa, inoltre, sia il fabbisogno nel periodo invernale sia nel periodo estivo. In più la sua gestione manutentiva è semplice e permette di rinunciare completamente al gas.

Mentre in passato era solo utilizzata per il riscaldamento a pavimento, oggi, grazie alle pompe di calore a fan coil, cioè a elettro-ventilazione, la geotermia a bassa entalpia è adatta a molte più situazioni. L’unico punto negativo sono le pompe di calore, perchè devono essere alimentate ad energia elettrica; nel totale, però, la spesa complessiva è meno della metà rispetto a un impianto tradizionale a metano. In via di sviluppo sistemi di accumulo energia con il fotovoltaico in abbinamento al geotermico, in modo tale di economizzare i consumi energetici delle pompe di calore, oltre che permetterne il funzionamento anche di notte.

I costi più elevati si hanno negli edifici già esistenti a causa della posa in opera delle sonde; queste ultime devono andare a pescare la fonte in profondità. Un discorso diverso lo si fa per gli edifici in costruzione perché le sonde vengono installate in coincidenza con le fondazioni. Così facendo, il costo viene quasi completamente abbattuto, facendo diventare la geotermia a bassa entalpia tecnologicamente competitiva.

giovedì 13 dicembre 2012

Incentivi Quarto Conto Energia prorogati sino al 31 gennaio

Quarto Conto energia, interessanti novità per le PA, nel pacchetto di emendamenti al decreto crescita presentato a fine novembre scorso alla Commissione Industria e Senato dai relatori Vicari (Pdl) e Bubbico (Pd) vi è una grossa novità riguardo la scadenza degli incentivi  per le energie rinnovabili.

Il Decreto Ministeriale, approvato nel maggio del 2011, era entrato in vigore per incentivare le Pubbliche Amministrazioni a sostituire i vecchi impianti ad energia tradizionale con quelli a tecnologia fotovoltaica. Se fino a qualche mese fa la scadenza per partecipare ai bandi incentivo era fissata al 31 dicembre, ormai da giorni si parla di una proroga di ulteriori 30 giorni ovvero a  scadenza per  il 31 gennaio prossimo quando sarà sostituito dal nuovo Decreto approvato dal Ministero dello Sviluppo Economico il 5 luglio di quest’anno (Quinto Conto Energia), che prevede l’allargamento  del calcolo incentivante anche agli impianti gestiti  dai privati ed ovviamente  incentivi minori.

Il testo dell’emendamento prevede di sostituire, nell’articolo 1, comma 4 alla lettera c) del decreto 5 luglio 2012, incentivazione della produzione di energia elettrica da impianti solari, il termine “entro il 31 dicembre 2012″ con “entro il 31 dicembre 2013″. L’approvazione di questo emendamento, porterebbe di fatto far accorciare il periodo di validità del Quinto Conto Energia, con conseguenze significative nel settore del fotovoltaico, soprattutto nei confronti dei privati (cittadini e imprese).

 Per il Gestore del Servizio Energetico,  la somma dei costi annui in bolletta dovuti ai vari conti energia si attesta, attualmente, a 6,5 Mld di euro, molto vicini alla soglia dei 6,7 Mld previsti dal D.M. di luglio, valore che decreterà la fine del Quinto Conto Energia. Ora rimane solo da capire se, con la fine di quest’ultimo, l’effetto dell’emendamento permetterebbe o no di mantenere una qualche forma di incentivazione per il fotovoltaico per tutto il 2013, senza dipendere dai limiti di costo annui.

mercoledì 12 dicembre 2012

Eolico fai da te? In Kenia nasce la turbina fai da te

In Europa e negli altri Paesi sviluppati  gli impianti ad energia eolica stanno sono in aumento anche grazie alle politiche aziendali che mettono i propri capitali e la propria esperienza nelle energie rinnovabili, per una ecosostenibilità del pianeta.

Di contro, però, ci sono Paesi poveri o in via di sviluppo dove quasi nessuno vuole investire a causa di guerre civili o di situazioni di ingente povertà ed è proprio qui che l’energia eolica non viene mai sfruttata, in quelle zone, specie in Africa si predilige  il  fotovoltaico. Fortunatamente  però esiste chi intende investire in eolico anche in questi Paesi ed ha inventato una una turbina eolica a chilometri zero, utilizzando rottami metallici, parti di automobili e rifiuti elettronici. L’idea nonsi ferma alla creazione della turbina ma anche ad una educazione alla sostenibilità in modo da dare conoscenze tecniche alla popolazione sugli aerogeneratori. Questa tecnologia povera si chiama e-waste.

Access:energy, divisione energetica di Access:collective, sta sviluppando un progetto per diffondere in Africa orientale l’uso di mini turbine eoliche per produrre energia elettrica ad uso personale. Il primo progetto di eolico fai da te, verrà realizzato in Kenia, dove oltre l’80% degli abitanti, ovvero circa 30 milioni di persone, non ha possibilità di avere energia elettrica.

Il dispositivo con tecnologia e-waste si chiama Night Heron Turbine e si basa su un progetto sviluppato dall’inglese Hugh Piggott . Questo dispositivo è in grado di generare una potenza nominale da 700 W con due opzioni di tensioni d’uscita (12V o 24V); l’energia giornaliera erogata, circa 2,5 Kwh, sarà in grado di alimentare 50 abitazioni rurali ) e, soprattutto, può essere costruito con materiali di provenienza locale. Il costo di produzione energetica, a parità di potenza, è circa due o tre volte inferiore rispetto a quella fotovoltaica.

Gli usi sono praticamente infiniti; permettono alle cliniche di avere energia sufficiente a mantenere accesi i macchinari, caricare i telefoni cellulari da casa e fornendo luce non inquinante alle scuole, eliminando l’uso delle lampade al cherosene.

martedì 11 dicembre 2012

Tetti degli edifici scolastici fotovoltaici. Un boom.Oltre 400 progetti presentati

La scuola ed i suoi tetti sono diventati uno dei migliori siti di impianto integrato l’ Italia.
Il Ministero dell’Ambiente ha indetto una gara di l’appalto in concessione, rivolto ai Comuni e alle Province, per realizzazione e la gestione di impianti fotovoltaici nelle scuole di ogni ordine e grado. La somma messa a disposizione è di 3 mln di euro e le spese non saranno a carico degli enti pubblici preposti, anzi ne avranno un beneficio economico abbastanza rilevante. Su tutti i progetti presentati, solo 400 scuole potranno usufruire degli incentivi per la messa in opera di un impianto fotovoltaico. Ciò permetterà di ridurre la spesa energetica di suddetti edifici, che fino ad oggi rimangono elevati e in più servirà per sensibilizzare le nuove generazioni all’uso delle fonti di energia rinnovabile come salvaguardia del nostro patrimonio più importante: l’ecosistema terrestre.
I pannelli fotovoltaici garantiscono una resa energetica ottimale, permettendo di ridurre davvero al minimo l’uso dell’energia tradizionale, che andrà così ad influire positivamente su un risparmio economico e in salute per l’ambiente.

L’energia fotovoltaica consente di sfruttare una fonte energetica inesauribile, il sole. Questo garantisce una durata illimitata senza il problema dell’inquinamento dovuto al CO2, una delle componenti attive del gas serra.

L’impegno del nostro Paese nel garantire un elevata produzione energetica da fonti alternative, permetterà di lasciare in maniera graduale e definitiva la dipendenza da fonti fossili tradizionali e i risultati ottenuti finora, mostrano aspetti piuttosto incoraggianti a riguardo.

Nonostante si continui a sottolineare la crisi del comparto fotovoltaica, causata secondo qualcuno  dalla complessità delle linee guida riferite al Quinto Conto Energia, nella realtà dei fatti il settore del fotovoltaico continua a lavorare costantemente per eguagliare i risultati degli altri paesi europei e restare sempre altamente competitivo.

Il parco eolico più freddo al mondo? Sull'Artico

Perché non costruire un parco eolico nella parte artica della Russia  per fornire energia pulita all’Europa? E’ l’ipotesi di un progetto nato in Russia con l’obiettivo di costruire un maxi impianto eolico nel nord del Paese. Il progetto, chiamato Rustec, è stato promosso dall’International Finance Organizationed ed è finanziato della Banca Mondiale per lo Sviluppo.

Tutto è nato da un’idea di Patrick Willems, responsabile del progetto IFC per lo sviluppo delle energie rinnovabili in Russia. Willems si è ispirato a Desertec, il mega impianto a pannelli solari che verrà costruito nel deserto del Marocco per alimentare con energia rinnovabile il sud europeo. E’ sua convinzione che i bassi costi per la produzione energetica e i forti venti che spirano a quelle latitudini, renderebbero il costo dell’energia ancora meno costosa di quella prodotta da fonti rinnovabili in Europa, garantendo una grande quantità di energia in maniera costante. Willems assicura che lo studio del progetto potrà essere finito entro l’anno.
E’ questo un progetto molto ambizioso che potrebbe trovare problemi di attuazione, perché la Russia ha due limiti. Il primo riguarda il suo attuale sviluppo dell’industria eolica, infatti i due maggiori impianti del paese, Kaliningrad e Chukotka, garantiscono una potenza totale di 7 Mwatt. Il secondo limite è riferito all’energia fornita dalle fonti fossili tradizionali, che ostacolano lo sviluppo dell’ energia prodotta da fonti rinnovabili. A questo viene si aggiunge il ritardo della Russia nel raggiungere gli obbiettivi europei per il 2020 riguardo l’energia fornita da fonti rinnovabili, in relazione al proprio fabbisogno. L’obbiettivo previsto era del 4,5 % di energia rinnovabile, ma se continuerà l’ostruzionismo delle fonti energetiche tradizionali, arriverà solo al 2.5%. importante è che comunque dal governo russo arrivano segnali di una parziale apertura al settore delle rinnovabili.